Posto qui poche foto dell'uscita a via Capo due rami, dove il Tevere si biforca, creando l'Isola Sacra. Patrizia ci ha spiegato l'origine della "fiumara piccola" di epoca Imperiale Traianea. Abbiamo osservato numerosi cormorani , alcune folaghe e gallinelle d'acqua, taccole e cornacchie.
Il focus era il disegno del pioppo bianco e del canneto dal vero; come sempre, validi risultati ma errata percezione del rapporto tronco/chioma a favore del primo (è uno standard che ci hanno inculcato da piccoli, ma è facile uscirne osservando e misurando bene!). Qui sotto i disegni vostri e della prof.
Come nel caso dei pini, anche qui vediamo mani diverse al lavoro, e occhi più o meno attenti a "rendere l'idea". Come vedete anche nei mii disegni, si segue il modello ma lo si deve sintetizzare, senza mai perdere di vista gli elementi SALIENTI che lo caratterizzano. Nel pioppo spoglio, sarà l'angolazione stretta dei rami e la chioma a ventaglio semi-aperto, morbido; nel canneto invernale di cannuccia di palude (Phragmites communis), la curvatura parallela dei fusti (ormai un po' secchi quindi più deboli) ,la spiga a bandiera verso il suolo, e le foglie ricadenti tutte dallo stesso lato (sempre per via dei fusti incurvati). Ben diverso è il portamento dell'alta Arundo donax o canna comune, che si erge dritta dietro le cannucce (disegno di Piero, in basso).
Siamo poi tornati a studio e il pioppo bianco è stato il soggetto di una composizione per tavola botanica da parte del GRUPPO II ANNO. Le regole per la composizione : una disposizione armoniosa con attenzione a non far toccare i bordi del foglio o creare "tamponamenti" tra gli elementi. Lasciando anche uno spazio dove inserire, in buona grafia, Populus alba (faremo anche una lezione sulla calligrafia, la prossima volta).
Il focus era il disegno del pioppo bianco e del canneto dal vero; come sempre, validi risultati ma errata percezione del rapporto tronco/chioma a favore del primo (è uno standard che ci hanno inculcato da piccoli, ma è facile uscirne osservando e misurando bene!). Qui sotto i disegni vostri e della prof.
Come nel caso dei pini, anche qui vediamo mani diverse al lavoro, e occhi più o meno attenti a "rendere l'idea". Come vedete anche nei mii disegni, si segue il modello ma lo si deve sintetizzare, senza mai perdere di vista gli elementi SALIENTI che lo caratterizzano. Nel pioppo spoglio, sarà l'angolazione stretta dei rami e la chioma a ventaglio semi-aperto, morbido; nel canneto invernale di cannuccia di palude (Phragmites communis), la curvatura parallela dei fusti (ormai un po' secchi quindi più deboli) ,la spiga a bandiera verso il suolo, e le foglie ricadenti tutte dallo stesso lato (sempre per via dei fusti incurvati). Ben diverso è il portamento dell'alta Arundo donax o canna comune, che si erge dritta dietro le cannucce (disegno di Piero, in basso).
Siamo poi tornati a studio e il pioppo bianco è stato il soggetto di una composizione per tavola botanica da parte del GRUPPO II ANNO. Le regole per la composizione : una disposizione armoniosa con attenzione a non far toccare i bordi del foglio o creare "tamponamenti" tra gli elementi. Lasciando anche uno spazio dove inserire, in buona grafia, Populus alba (faremo anche una lezione sulla calligrafia, la prossima volta).
Come compito, gradirei che finiste la tavola botanica o almeno la continuaste prima del 6/12.
GRUPPO I ANNO: abbiamo affrontato i primi elementi di teoria del colore. Primari, secondari, terziari e il cerchio cromatico , che è stato riprodotto da ognuno.
Avete anche imparato a diluire il colore per ottenere sfumature diverse e schiarirlo con l'acqua ottenendo diversi VALORI TONALI.
Ora, l'esercizio che vi propongo è quello sulle miscele tra complementari.
Come già sapete, i tre primari mescolati insieme danno il nero (in acquerello, grigio scuro).
Ogni coppia di complementari (cioè un primario e il suo secondario opposto sul cerchio) contiene i 3 primari, quindi tende al grigio.
ESERCIZIO: mescolate , in 10 passaggi (TINTE), ogni primario aggiungendo il suo complementare, in 3 sfumature diverse: denso, medio e molto chiaro (TONI).
Formate tanti quadratini come nell'esempio qui sopra, partendo dal primario puro a finire con un grigio neutro.
TRe strisce di 10 quadratini per ogni primario: sono 90 quadratini.
Terminato il lavoro, marcate con un segno a matita le mescole che ritenete più utili per futuri lavori naturalistici, o che vi piacciono di più.
Sembra semplice ma non lo è. Il blu e il magenta sono molto potenti rispetto al giallo, quindi usate molta moderazione nell'aggiungere il pigmento.
Provate sempre la mescola su un altro foglio prima di metterla giù.
Buon lavoro, come sempre sono a disposizione; ci vediamo il 6 dicembre!